RESISTENZE CONTAGIOSE: La solidarietà continua ma dalle istituzioni vogliamo risposte concrete

Siamo le realtà che in questi anni si sono occupate di cultura, sociale, ambiente, lavoro, questione di genere, diritti, rispondendo alle carenze del sistema di welfare, alla disgregazione sociale, alla precarizzazione e allo sfruttamento del lavoro, attraverso pratiche di auto organizzazione dal basso.

Se Roma non avesse avuto una rete solidale auto organizzata, nel nostro e in altri territori, in questi mesi di emergenza non sarebbe sopravvissuta, non con gli errori madornali dell’amministrazione Raggi e i ritardi gravissimi e colpevoli nell’erogazione di buoni spesa e buoni affitto.

Come #ResistenzeContagiose abbiamo riempito e distribuito oltre 2300 pacchi di generi alimentari e di prima necessità, sostenendo centinaia di famiglie e minori del nostro territorio, che evidentemente non risultavano in nessun elenco “istituzionale”.

Abbiamo attivato raccolte fondi, coinvolto supermercati di zona e piccoli produttori, attivato sportelli di sostegno legale e psicologico e sostenuto h24 le donne che subiscono violenza.

Continueremo a farlo, non solo mettendo in rete i servizi già esistenti ma allargando il più possibile le sinergie e le competenze in tutto il territorio, anche se non dovrebbe essere nostro compito sopperire alle mancanze dell’amministrazione o sostituirci a uno Stato assente.

Pretendiamo che le istituzioni facciano la propria parte e diano risposte orientate alla trasformazione del sistema di welfare, in cui le persone e non il profitto siano al centro dell’agenda politica.
Mai come oggi è necessario un cambio di paradigma per affrontare le profonde diseguaglianze sociali e l’emergere di forme diffuse di nuova povertà.

La Presidente del nostro Municipio rivendica un fervente attivismo e, dando i numeri, racconta di 20mila domande ricevute per i buoni spesa, di cui 8000 inoltrate al Dipartimento, senza peraltro sapere quante siano andate a buon fine. E a sentire le sue parole è convinta di aver fatto tutto il necessario.

La sindaca, d’altra parte, rivendica che con 70mila buoni spesa ha evaso il 100% delle domande accoglibili, su circa 180 mila richieste ricevute.

Centinaia di persone che non hanno trovato ascolto presso i servizi istituzionali hanno chiamato i nostri numeri, perché evidentemente avevano fame.

Le istituzioni daranno risposte reali alle esigenze e ai bisogni della collettività, che non accennano a diminuire, o continueranno a vantare grandi ed esaustivi interventi, senza considerare per quali motivi tante persone restano fuori dal loro sistema di aiuti?

Non lo sappiamo, ma faremo quello che abbiamo sempre fatto: lavoreremo per fare in modo che ciò avvenga, rafforzando la rete e facendo pressione.

Perché “vogliamo il pane, ma anche le rose”.

#RESISTENZECONTAGIOSE

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